Capita spesso che durante una visita il paziente pronunci le seguente frasi: “Dottore, il mio metabolismo è molto lento” e ancora “io non brucio nulla, ho la tendenza ad accumulare tutto ciò che consumo” e “il mio metabolismo è bloccato”, rappresentano solo alcune delle frasi che spesso vengono pronunciate alcune volte come giustificazione per un problema legato al peso, altre volte con la convinzione reale di “bruciare poco” o non “bruciare” affatto.

Il metabolismo energetico, ovvero la capacità di ciascun organismo di produrre energia a partire dai substrati energetici ovvero carboidrati, proteine e grassi, è un processo biochimico piuttosto articolato ed è determinato da diversi fattori legati all’età, al sesso, alla composizione corporea, alla quantità di massa magra così come al grado di attività fisica praticata.
Distinguiamo un metabolismo basale, che rappresenta la quantità di energia quotidiana sotto forma di calorie utilizzate dall’organismo per svolgere le sole funzioni vitali in condizione di totale riposo, neutralità termica e cercando di ridurre ai minimi termini gli stimoli ambientali, a cui si aggiunge una spesa energetica legata alle attività che svolgiamo durante il giorno che rappresenta la quota che varia maggiormente a seconda del nostro stile di vita e dell’attività motoria e sportiva praticata e viene perciò definito metabolismo legato all’attività fisica.

Esiste in realtà un’altra frazione di spesa energetica che va a sommarsi alle altre ed è rappresentata dalla cosiddetta termogenesi indotta dalla dieta “TID“. Essa è legata ai processi digestivi e rappresenta l’energia utilizzata dall’organismo per determinare la totale scomposizione dei nutrienti in molecole più semplici che vengono assorbite a livello intestinale, e questo processo può essere influenzato sia dalla frequenza dei pasti che dalla composizione della dieta.

La sommatoria del dispendio calorico basale, da attività e della TID rappresenta il nostro dispendio energetico quotidiano, cioè la quantità di calorie che il nostro corpo “brucia” utilizzando i cosiddetti “substrati”, ovvero carboidrati, proteine e grassi introdotti con l’alimentazione o in caso di un’introduzione non sufficiente a soddisfarlo dai substrati organici contenuti nel nostro organismo.

Molto spesso capita che stili di vita scorretti, sedentarietà, diete squilibrate e troppo drastiche protratte negli anni e altri fattori possano determinare un adattamento dei processi metabolici basali che si traduce in una spesa energetica a riposo inferiore rispetto alle aspettative. Ciò significa che se un individuo sano con un metabolismo funzionale spende circa 150 kcal al giorno per compiere circa 20000 atti respiratori, lo stesso individuo con un metabolismo danneggiato ne spenderebbe una percentuale inferiore a parità di respirazioni compiute, e così accade anche per le altre attività di base (battito cardiaco, circolazione sanguigna, termoregolazione, funzionalità degli organi, ecc.). Tutto ciò fa si che il metabolismo basale risulta ridotto di una certa quota per cui introducendo la stessa quantità di calorie che in precedenza permetteva di mantenere il peso, nel secondo caso determinerebbe un eccesso che il corpo accumula sotto forma di tessuto adiposo.

“Ma come fare a capire quanto vale il mio metabolismo e soprattutto se il mio metabolismo funziona bene o male?”
La calorimetria indiretta è considerata il Gold Standard per la misurazione quantitativa e qualitativa del dispendio calorico. Questa tecnologia è in grado di quantificare in maniera estremamente precisa ed accurata il nostro metabolismo, e ciò viene determinato dalla misura del consumo di ossigeno (VO2) in rapporto alla produzione di anidride carbonica (VCO2) di un soggetto. Il parametro che si ottiene si chiama quoziente respiratorio QR = CO2 prodotta / O2 utilizzato.

L’ossigeno che noi inspiriamo viene infatti utilizzato per i processi di combustione dei metaboliti (proteine, carboidrati e grassi), che a loro volta vengono metabolizzati per produrre energia e sono di conseguenza scomposti in acqua e anidride carbonica (CO2).
Conoscendo il volume di ossigeno utilizzato e quello di anidride carbonica prodotto nell’unità di tempo viene ricavata una misura precisa dell’energia metabolica prodotta.
Grazie all’equivalente calorico di ciascun macronutriente inoltre il nostro strumento è in grado di valutare le diverse percentuali di substrati (carboidrati, proteine e grassi) catabolizzate nell’unità di tempo e sulla base di tali percentuali percentuali siamo in grado di conoscere oltre che la quantità di calorie “bruciate” anche la qualità del metabolismo e potremo così valutare gli opportuni accorgimenti alimentari e di attività fisica da adottare in modo tale da cucire un piano alimentare su misura.

La misura viene effettuata in condizioni di riposo ma da svegli, possibilmente a digiuno, col paziente posizionato sul lettino con lo schienale leggermente rialzato, in condizioni di temperatura ideale e creando un’ambiente in cui gli stimoli esterni come luce e rumore siano ridotti al minimo in modo tale da analizzare il nostro metabolismo basale.
L’analisi viene effettuata collegando lo strumento ad una mascherina che viene posizionata sul viso del paziente il quale dovrà respirare normalmente. I gas respiratori verranno così convogliati all’interno del calorimetro dove vengo analizzati e quantificati.
Prenota la tua visita e scopri se il tuo metabolismo è funzionale.